- 28 Giugno 2022
- Posted by: staff
- Categoria: Pillole di Finanza Agevolata
E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2022, la Legge n. 78 del 21 giugno 2022 recante “Delega al Governo in materia di contratti pubblici”.
Il Governo avrà 6 mesi di tempo, dalla data di entrata in vigore della legge (ossia dal 9 luglio 2022), per adottare uno o più decreti legislativi recanti la disciplina dei contratti pubblici, adeguandola al diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali, razionalizzando, ordinando e semplificando le norme vigenti in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
I principi e criteri direttivi della delega sono indicati all’art. 1 della Legge.
Criteri premiali per favorire la partecipazione di micro e piccole imprese
Nell’attuazione della delega, l’Esecutivo è espressamente chiamato a favorire la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese, mediante criteri premiali per l’aggregazione di impresa e la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi, con obbligo di motivare la decisione di non procedere a detta suddivisione e previsione del divieto di accorpamento artificioso dei lotti.
Competenze Anac, stazioni appaltanti, revisione dei prezzi, tempi ridotti
Tra gli altri criteri e principi direttivi si segnala:
- la revisione delle competenze Anac in materia, con rafforzamento delle funzioni di vigilanza sul settore e di supporto alle stazioni appaltanti;
- la ridefinizione e il rafforzamento della disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti e relativo monitoraggio, con il fine della loro riduzione numerica nonché dell’accorpamento e della riorganizzazione delle stesse, mediante l’introduzione di incentivi all’utilizzo delle centrali di committenza e delle stazioni appaltanti ausiliarie per l’espletamento delle gare pubbliche; previsto anche il potenziamento della qualificazione e della specializzazione del personale operante nelle stazioni appaltanti;
- la semplificazione della disciplina dei contratti di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea, con previsione del divieto per le stazioni appaltanti di utilizzare, nella selezione degli operatori da invitare alle procedure negoziate, il sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari e specificamente motivate;
- la semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, in innovazione e ricerca nonché in innovazione sociale, anche al fine di conseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;
- la previsione dell’obbligo, per le stazioni appaltanti, di inserire nei bandi di gara un regime obbligatorio di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva e non prevedibili, compresa la variazione del costo derivante dal rinnovo dei CCNL applicabili;
- la facoltà, per le stazioni appaltanti, di riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto a operatori economici il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate, e l’obbligo di inserire, nei bandi di gara, specifiche clausole sociali con criteri orientati a garantire la stabilità occupazionale e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore nonché le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell’appaltatore e contro il lavoro irregolare.
- la previsione del divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione;
- la riduzione e certezza dei tempi relativi alle procedure di gara, alla stipula dei contratti (anche attraverso contratti-tipo) e all’esecuzione degli appalti (attraverso, peraltro, la digitalizzazione e l’informatizzazione delle procedure, la piena attuazione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici e del fascicolo virtuale dell’operatore economico, il superamento dell’Albo nazionale dei componenti delle commissioni giudicatrici, il rafforzamento della specializzazione professionale dei commissari all’interno di ciascuna amministrazione e la riduzione degli oneri documentali ed economici a carico dei soggetti partecipanti).