Resto al Sud 2.0: le novità 2025 – INVITALIA

È stato firmato il Decreto attuativo per la misura “Resto al Sud” e “Autoimpiego centro nord” (di cui abbiamo parlato in un altro approfondimento).

L’obiettivo delle misure è quello di promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei giovani, sostenendo in particolare l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprenditoriali e libero professionali, attraverso la concessione di voucher e di contributi a fondo perduto.

Cos’è Resto al Sud

Resto al Sud 2.0 è il bonus riconosciuto per le attività avviate con sede operativa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La misura è dedicata ai giovani che intendono avviare nuove attività imprenditoriali e libero professionali. Nello specifico, possono accedere al bonus i giovani con meno di 35 anni d’età in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • si trovano in condizione di marginalità, di vulnerabilità sociale e di discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027;
  • sono inoccupati, inattivi e disoccupati;
  • sono disoccupati destinatari delle misure del programma di politica attiva Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Programma GOL).

Chi può partecipare

I contributi previsti da Resto al Sud possono essere richiesti per l’avvio di attività economiche:

  • di lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA;
  • di impresa individuale regolarmente iscritta al Registro delle imprese;
  • di impresa in forma societaria, regolarmente iscritta al Registro delle imprese, nelle seguenti forme giuridiche:
    • società in nome collettivo;
    • società in accomandita semplice;
    • società a responsabilità limitata;
    • società cooperativa.
  • libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.

Le attività devono essere avviate nel mese precedente la data di presentazione della domanda di agevolazione e risultare inattive alla medesima data.

Ad ogni modo, è ammessa la partecipazione alle società da parte di soggetti che non rientrano tra i possibili beneficiari a condizione che il controllo e l’amministrazione della società, alla data di iscrizione al registro delle imprese e per i successivi tre anni, siano detenuti da soggetti ammissibili all’agevolazione.

Non sono, invece, considerati in possesso dei requisiti i titolari o i soci di un’attività che, anche se cessata nei 6 mesi precedenti la presentazione della domanda, risulta avere un codice Ateco identico (fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche) a quello corrispondente all’iniziativa economica per cui si presenta la domanda di agevolazione.

Entità e forma dell’agevolazione

Il bonus prevede la concessione di voucher e di contributi a fondo perduto. Questi si possono fruire, in alternativa tra loro, nel rispetto del regolamento UE sugli aiuti De Minimis.

Nello specifico, per l’avvio delle attività con sede legale nelle regioni del Sud, i giovani imprenditori e imprenditrici possono ottenere:

  • un voucher di avvio del valore massimo di 40.000 euro, che può essere utilizzato per l’acquisto di beni, strumenti e servizi utili all’avvio delle attività. Il massimale sale a 50.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico.
  • un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività non superiori a 120.000 euro. Il contributo copre fino al 75 %.
  • un contributo a fondo perduto per programmi di spesa per l’avvio delle attività dal valore compreso tra i 120.000 e i 200.000 euro. Il contributo copre fino al 70 % delle spese.

Tipologie di spese ammissibili

Per quanto riguarda il contributo sotto forma di voucher, sono ammissibili le seguenti spese a condizione che risultino strettamente ed esclusivamente connesse e funzionali alle esigenze produttive e gestionali dell’attività da avviare:

  • macchinari, impianti, attrezzature ed arredi nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, comprese le licenze d’uso software, la progettazione e sviluppo di software applicativi, di piattaforme digitali e di App;
  • immobilizzazioni immateriali, con particolare riferimento all’acquisizione di competenze finalizzato allo sviluppo di prodotti, /servizi, /processi ad alto contenuto tecnologico, alla progettazione e sviluppo di portali web a scopo promozionale e del visual o digital brand, alla ideazione e realizzazione di marchi e denominazioni (brand naming);
  • consulenze tecnico-specialistiche finalizzate:
    • alla progettazione e sviluppo di soluzioni innovative sia di processo che di prodotto;
    • alla progettazione, sviluppo, realizzazione e analisi di prototipi, modelli, stampi e matrici
    • alle certificazioni ambientali e/o energetiche.

Le consulenze devono essere prestate da ETS e sono ammissibili nel limite del 30 per cento dell’importo complessivo del contributo in forma di voucher. Le spese devono essere sostenute entro 9 mesi, prorogabili una sola volta fino ad un massimo di 12 mesi.

Sono sempre escluse dal contributo le spese relative:

  • all’acquisto di terreni;
  • all’acquisto o ristrutturazione di immobili;
  • a consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione;
  • a consulenze legali, fiscali e tributarie.

Per quel che concerne i contributi, invece, le spese ammissibili sono le stesse di cui sopra, con l’aggiunta delle opere edili relative ad interventi di ristrutturazione e manutenzione straordinaria, nel limite del 50 % del programma di investimento ammesso alle agevolazioni.

Allo stesso modo, le consulenze devono essere prestate da ETS e sono ammissibili nel limite del 30 % dell’importo complessivo del contributo in forma di voucher. Sono escluse dal contributo le spese relative a consulenze per la predisposizione della domanda di agevolazione e a consulenze legali, fiscali e tributarie.

In questo caso, le spese devono essere sostenute entro 16 mesi, prorogabili una sola volta fino ad un massimo di 20 mesi.

In entrambi i casi, i contributi non sono cumulabili con i crediti di imposta e con nessun’altra agevolazione. Fanno eccezione la garanzia del Fondo di garanzia (legge n. 662/1996), i disoccupati GOL beneficiari Naspi che chiedono l’anticipo e i percettori del supporto per la formazione e il lavoro (SFL).

Scadenza

Bando in prossima apertura. Termini e modalità di domanda, saranno definiti da un apposito decreto del Ministero del Lavoro di prossima emanazione.

La misura sarà gestita da INVITALIA e la domanda andrà inviata tramite piattaforma informatica dedicata.



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