- 2 Maggio 2025
- Posted by: staff
- Categoria: Pillole di Finanza Agevolata

La Legge di Bilancio 2025 non ha stravolto il quadro delle misure previste, intervenendo esclusivamente sulla decontribuzione Sud e prorogando la maxi deduzione sul costo del lavoro.
Per le imprese intenzionate ad assumere nuovi dipendenti, resta operativo lo sgravio dedicato agli under 30, così come le agevolazioni introdotte dal Decreto Coesione che, per ora, non sono ancora operative.
Di seguito si elencano i principali bonus assunzioni previsti nel 2025:
Bonus assunzione under 30 anche nel 2025
Anche nel 2025 rimane operativo il bonus per l’assunzione di giovani under 30, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e rivolto ai datori di lavoro del settore privato in relazione agli ingressi di giovani che non siano mai stati titolari di contratti a tempo indeterminato.
L’agevolazione consiste in un esonero contributivo pari al 50 per cento della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, fino a un massimo di 3.000 euro, da parametrare su base mensile.
Lo sgravio contributivo, riconosciuto presentando apposita comunicazione telematica all’INPS, si applica per le assunzioni a tempo indeterminato (anche a seguito di conversione di precedente contratto a tempo determinato), a patto che il datore di lavoro risulti:
- in regola con il DURC;
- non abbia commesso violazioni di norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e le condizioni per la fruizione degli incentivi ex art. 31 D.Lgs. 150/2015;
- non abbia effettuato, nella medesima unità produttiva, licenziamenti nei sei mesi precedenti la nuova assunzione;
- non proceda, nei sei mesi successivi all’assunzione incentivata, al licenziamento per giustificato motivo oggettivo del medesimo lavoratore o di un lavoratore impiegato nella medesima unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica.
Bonus assunzione giovani under 35
Tra gli incentivi per le assunzioni del 2025 vi è il bonus giovani under 35 introdotto dal Decreto Coesione, operativo dallo scorso 1° settembre ma al momento solo su carta.
Si attende ancora infatti l’emanazione del decreto attuativo, per ora solo firmato, e della circolare INPS con le istruzioni operative.
A differenza di quanto previsto inizialmente l’agevolazione sarà operativa su un doppio binario: per i contratti nella Zona Economica Speciale, che si avvalgono di condizioni di favore, il bonus parte dal 31 gennaio 2025 e non dal 1° settembre 2024.
Per la generalità dei contratti, invece, l’agevolazione vale per le assunzioni effettuate nell’ultimo trimestre del 2024 e nel 2025 di giovani sotto i 35 anni che non siano mai stati titolari di contratti a tempo indeterminato.
Lo sgravio contributivo spettante è pari al 100 per cento, per un massimo di 500 euro (elevabile a 650 euro nelle regioni della ZES cioè Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).
Potrà essere utilizzato anche per assunzioni successive se il primo datore di lavoro non ne fruisce interamente per interruzione anticipata del rapporto.
L’esonero contributivo non sarà riconosciuto alle aziende che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, abbiano effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi, nella medesima unità produttiva.
Il bonus per l’assunzione donne
Il DL n. 60/2024 ha introdotto anche un bonus specifico per l’assunzione di donne, attivo fino alla fine del 2025. Anche in questo caso, si è ancora in attesa dell’operatività della misura che, come il bonus giovani, sarà operativa in modo differente per i contratti nella ZES Sud.
Consiste in un esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate e senza alcun limite di età.
Nello specifico, l’agevolazione prevede per i datori di lavoro del settore privato che assumono lavoratrici a tempo indeterminato un esonero totale dal pagamento della contribuzione previdenziale a loro carico (ad esclusione di premi e contributi INAIL) per massimo 2 anni, nel limite massimo di 650 euro su base mensile.
Rientrano nella definizione di lavoratrici “svantaggiate” le donne:
- prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti;
- impiegate in settori/professioni con elevata disparità di genere;
- prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti nelle regioni della ZES Unica Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).
Le assunzioni devono avvenire nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 e devono comportare un incremento occupazionale netto.
Come detto è prevista una doppia decorrenza per il bonus. I datori di lavoro possono beneficiare dell’esonero per le assunzioni, effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, di donne disoccupate da più 24 mesi ovunque residenti e donne impiegati in settori con elevato gender gap.
Per le assunzioni di donne disoccupate da più di 6 mesi residenti nelle regioni della ZES unica, invece, possono essere agevolati solamente i contratti stipulati dopo l’autorizzazione UE, quindi dopo il 31 gennaio 2025, e fino alla fine dell’anno.
All’agevolazione introdotta dal DL Coesione si affianca il bonus del 50 per cento ad oggi ancora in vigore introdotto nel 2012 e indirizzato alle imprese che assumono donne in particolari condizioni di svantaggio, senza limite di età:
- ovunque residenti, disoccupate da almeno 24 mesi;
- residenti in aree svantaggiate, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (oltre il 25 per cento) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
L’esonero si applica per un totale di 18 mesi, in caso di assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione da determinato e per 12 mesi per le assunzioni a tempo determinato.
Anche in questo caso, le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto. Sono esclusi i rapporti di lavoro occasionale, domestico, intermittente e in apprendistato.
Da ricordare inoltre anche l’esonero dell’1 per cento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro titolari della certificazione della parità di genere, nel limite massimo di 50.000 euro annui, e il bonus del 100 per cento fino a 8.000 euro per l’assunzione di lavoratrici beneficiarie del reddito di libertà.
Il bonus assunzioni ZES unica Sud
Sempre dal Decreto Coesione è arrivato uno specifico bonus per le assunzioni effettuate da micro e piccole imprese operanti nella ZES unica Sud con non più di 10 dipendenti.
In questo caso il decreto attuativo è già stato pubblicato, mentre si attendono le istruzioni INPS.
Le assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 saranno oggetto di agevolazione contributiva, per lavoratrici e lavoratori over 35 che risultano privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni, esclusi dirigenti, lavoratori domestici e rapporti di apprendistato. Spetta, invece, nel caso di una precedente assunzione con contratto di apprendistato e non proseguita come rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
I contratti devono essere avviati nella ZES Unica che, come noto, comprende le regioni di Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
Per ogni assunzione a tempo indeterminato spetta uno sgravio contributivo del 100 per cento, nel limite massimo di 650 euro mensili.
Sono esclusi i premi e i contributi INAIL fermo restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Altra condizione necessaria per la fruizione è che i datori di lavoro, nei sei mesi precedenti l’assunzione, non abbiano effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo oppure licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva.
Decontribuzione Sud
Al bonus ZES Unica si affianca la decontribuzione Sud, prorogata dalla Legge di Bilancio 2025 fino al 2029, ma con una riduzione dello sgravio contributivo spettante.
Nello specifico, tutte le imprese del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna) potranno beneficiare per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2024, di un esonero contributivo del 25 per cento per un importo massimo di 145 euro su base mensile per dodici mensilità.
La percentuale di esonero va poi a scalare per gli anni successivi (per le assunzioni al 31 dicembre dell’anno precedente):
- 20 per cento per il 2026, per un importo massimo di 125 euro;
- 20 per cento per il 2027, per un importo massimo di 125 euro;
- 20 per cento per il 2028, per un importo massimo di 100 euro;
- 15 per cento per il 2029, per un importo massimo di 75 euro.
L’agevolazione è rivolta solamente ai datori di lavoro privati di micro, piccole e medie imprese, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico. Si considerano tali le aziende con massimo 250 dipendenti.
Per le grandi imprese l’agevolazione è la stessa ma il datore di lavoro deve dimostrare anche, al 31 dicembre di ogni anno, un incremento occupazionale dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. Per l’applicazione di quest’ultima versione dell’agevolazione si attendono ancora le istruzioni INPS.
L’esonero previsto dalla nuova Decontribuzione Sud non si applica:
- ai rapporti di apprendistato;
- agli enti pubblici economici;
- agli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale;
- agli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;
- alle ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona (ASP), e iscritte nel registro delle persone giuridiche;
- alle aziende speciali costituite anche in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali;
- ai consorzi di bonifica;
- ai consorzi industriali;
- agli enti morali;
- agli enti ecclesiastici.
Il diritto alla fruizione degli incentivi, inoltre, è legato al rispetto delle norme DURC e delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fermi restando gli altri obblighi di legge ed il rispetto degli accordi e contratti collettivi.
L’esonero, inoltre, non spetta ai datori di lavoro che non siano in regola con gli obblighi di assunzione previsti dalla legge n. 68/1999.
Da sottolineare anche il fatto che l’agevolazione non sarà compatibile con i bonus assunzione previsti dal decreto Coesione (giovani, donne, Sud e incentivi all’autoimpiego nei settori strategici).
Come per la vecchia decontribuzione Sud, l’agevolazione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea e quindi non è al momento ancora operativa.
Maxi deduzione nuove assunzioni
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato per il prossimo triennio la maxi deduzione fino al 130 per cento per le imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato secondo la formula “più assumi, meno paghi”.
Si tratta della super deduzione IRPEF e IRES del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato pari al 120 per cento, che arriva al 130 per cento per i rapporti di lavoro attivati con persone in condizioni di svantaggio:
- lavoratrici e lavoratori molto svantaggiati;
- persone con disabilità o che rientrano in categorie svantaggiate;
- giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
- donne di qualsiasi età con almeno due figli minori o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in determinati territori;
- donne vittime di violenza;
- lavoratori o lavoratrici con sede di lavoro situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;
- ex percettori del reddito di cittadinanza senza i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.
L’aspetto di novità rispetto al 2024 riguarda l’incremento occupazionale che le aziende devono far registrare per poter ottenere l’accesso all’agevolazione, che dovrà avvenire anno per anno.